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26 ottobre 2005
I PROMESSI SPOSI
Scritto da: Alessandro Manzoni
Compagnia: CiRidì
Durata: 60
NON S’HA DA FARE
Gente di piccol affare sulla Scena del Mondo
"havendo havuto notitia di fatti memorabili,
se ben capitorno, sulla Scena del Mondo, a gente meccaniche, e di piccol affare,
mi accingo di lasciarne memoria a Posteri...
Si vedrà in angusto Teatro
luttuose Traggedie d’horrori,
e Scene di malvaggità grandiosa,
con intermezi d’Imprese virtuose
e buontà angeliche,
opposte alle operationi diaboliche"
Dall’Introduzione tratta dal Manoscritto dell’Anonimo ritrovato da Alessandro Manzoni
È possibile raccontare a partire da una negazione?
È possibile continuare ad amare se l’amato ti dice "dimenticami?"
È possibile dire addio alla terra in cui si è nati quando tutti i ricordi del cuore ti parlano di lei?
Forse è possibile se l’impedimento è in realtà l’espediente che fa scaturire tutte le azioni per poter superare l’ostacolo.
Che è come dire: se il matrimonio non fosse stato negato non sarebbe stato così voluto... e Manzoni non avrebbe scritto i Promessi Sposi.
A partire dalla frase più famosa del romanzo, vogliamo narrare il nostro amore per quest’opera. Che non è solo ed esattamente amore per una storia. È molto di più: è passione amorosa per tutti i personaggi che la vivono e la colorano con un personale punto di vista.
Personaggi talmente belli e a tutto tondo, nella grandezza e nella meschinità, da lasciarci immaginare che l’autore si sia calato nei panni di ognuno di essi e ne abbia condiviso gioie e patimenti, rabbie e stupori, gelosie e speranze.
E dimostrare, alla fine, che forse il Manzoni non voleva scrivere solo un’opera letteraria. Ma qualcosa di molto, molto più vivo.
E proprio per questo lo amiamo.